LE TRE REGOLE PER COMPRENDERE L’UTILITA’ DELLO STACCO DA TERRA (Nel bodybuilding)

Ho già scritto molto su questo sollevamento, ma gli eventi accadono con l’approssimarsi del tempo e si scoprono più cose, oppure si ottengono conferme ulteriori su ciò che già si sa.

Mi trovavo in Portogallo per un evento di powerlifting (è bello viaggiare per le competizioni perché si conoscono nuove persone con cui si condivide la stessa passione) e mentre discutevo con gli organizzatori, entra un ragazzo spagnolo grosso, ma veramente grosso.

Era evidente che era un ex bodybuilder convertitosi al powerlifting o per lo meno un atleta che aveva deciso di competere in entrambe le discipline.

Seduti a tavola a cena, mi ha infatti raccontato un po’ del suo trascorso e del suo passaggio alle alzate di potenza avvenuto l’anno precedente.

Tra le cose che mi ha detto una in particolare mi ha colpito, ovvero che da quando aveva deciso di impegnarsi per aumentare la forza nello stacco da terra, i suoi erettori spinali erano cresciuti tantissimo, donando alla sua schiena un aspetto molto più spesso di quanto non ne era riuscito ad ottenere in anni ed anni attraverso svariati esercizi.

Questa analisi non mi ha personalmente fatto scoprire nulla di nuovo, ma essendo che comunque proveniva da un atleta che aveva dedicato quasi tutto il suo trascorso nell’allenamento con i pesi ai fini estetici, ha rappresentato per me, un altro punto a favore per lo stacco da terra.

Quindi può effettivamente essere preso in considerazione da parecchi bodybuilder che faticano ad avere un back abbastanza spesso da compensare l’ampiezza e quindi completarne l’opera.

Lo stacco da terra e le sue varianti ,come molti vogliono far credere, non rappresentano la soluzione definitiva per crescere complessivamente.

Per questo motivo in questo articolo elencherò le 3 regole fondamentali secondo il mio punto di vista per garantire un corretto approccio a questo sollevamento in ottica di sviluppo muscolare.

 

1) MEGLIO LO STACCO A ROM PARZIALE

 

Quando l’obiettivo è il massimo coinvolgimento dei muscoli che percorrono tutto la parte posteriore del tronco, dal sacro al collo, partire dai blocchi offre due vantaggi;

Il primo è di tipo meccanico. E’ vero che dai blocchi si accorcia il ROM (Range Of Motion) ed in linea di massima sollevare il carico risulta più semplice, ma c’è da dire che con un minore intervento degli arti inferiori la partenza diviene più faticosa.

E’ proprio nella partenza dai blocchi che si avverte maggiore tensione negli erettori spinali.

Il secondo vantaggio è dato dal maggiore carico che è possibile sollevare e quindi da un incremento dell’intensità e dello stress a carico degli erettori della colonna vertebrale.

L’aumento dei carichi è direttamente proporzionale all’altezza dei blocchi ed alla conseguente riduzione del ROM.

Tuttavia accorciare troppo il ROM è controproducente poiché è necessario un certo grado di allungamento muscolare per garantire sufficiente attivazione.

Inoltre si limita il tempo a cui i muscoli sono sottoposti a tensione in ogni singola ripetizione.

La migliore via di mezzo è utilizzare dei blocchi che portino il bilanciere a 35 centimetri da terra.

STACCO A ROM PARZIALE

 

2) LO STACCO NON ALLENA ADEGUATAMENTE IL RESTO DEI MUSCOLI DELLA SCHIENA

 

La teoria che lo stacco sia sufficiente per coinvolgere a pieno tutta la muscolatura della schiena non è quindi attendibile e non va tenuta in considerazione assolutamente.

Gran dorsali, rotondi, romboidi, fasci centrali ed inferiori dei trapezi non vengono sollecitati adeguatamente dallo stacco da terra.

Sono muscoli che per origini ed inserzioni devono per forza intervenire in movimenti più complessi, che coinvolgono l’articolazione scapolo-omerale in maniera più completa.

 

3) PROGRAMMAZIONE

 

Una sola parola che racchiude un concetto molto complesso.

La scelta della programmazione adeguata, farà si che i carichi incrementino nel tempo, in modo da costringere il sistema neuro-muscolo-scheletrico ad adattarsi.

I tendini diverranno più robusti, le ossa più dense ed ovviamente, cosa che probabilmente più interessa gli appassionati di bodybuilding, i muscoli cresceranno.

E’ importante però, non cadere in tentazione di affrontare programmi troppo complessi in cui questo sollevamento è previsto con troppa frequenza, perché ricordiamoci che qui non si cerca il massimo quantitativo di chilogrammi sollevati nello stacco da terra, ma ottenere nel tempo un quantitativo soggettivamente ideale di forza funzionale alla crescita muscolare.

Riporto di seguito il link di un precedente articolo che ho scritto, in cui mi soffermo più dettagliatamente sull’argomento programmazione.

GUIDA ALLO STACCO PER I BODYBUILDERS!

Di Scilipoti Nino

 

"IL MEGACICLO
Il PowerBodybuilding in Sicilia”
di Nino Scilipoti. 

In questo manuale vengono espresse in maniera semplice e comprensibile, numerose tecniche e metodologie di allenamento adatte per lo sviluppo della massa e della forza muscolare.