DEFINIZIONE MUSCOLARE OMOGENEA: COME OTTENERLA

Se siete tra quelli che se ne vanno in giro per le palestre, una o due volte l’anno, a chiedere all’istruttore di turno consigli su come avere addominali scolpiti e pettorali più voluminosi, vi proibisco di continuare a leggere.

Il vostro atteggiamento nei confronti dell’allenamento è irrispettoso, perchè la definizione muscolare è un argomento che merita rispetto in quanto migliaia di appassionati VERI cercano di ottenerla attraverso sacrificio ed impegno.

Per coloro che hanno il permesso di continuare a leggere, chiarisco immediatamente che questo non è un articolo in cui proporrò il circuitino di dimagrimento localizzato e nemmeno la dieta adatta per dimagrire nelle zone in cui l’adipe è accumulato in maggiori quantità.

Definirsi in maniera omogenea senza pagarne le conseguenze in termini di riduzione del volume muscolare dei gruppi più carenti, è possibile solo per alcuni fortunati, che ingrassano e dimagriscono allo stesso modo in tutto il corpo.

Tutti gli altri apparteniamo a due categorie principali, ovvero definito di sopra e grasso nelle gambe o definito nelle gambe e grasso nella parte superiore del corpo.

La difficoltà ad eliminare il grasso a livello addominale è principalmente dovuta ad una reazione errata all’azione dell’insulina, mentre negli arti inferiori il problema può essere attribuito in larga parte alla presenza eccessiva di recettori alfa-inibitori, che bloccano l’attività adrenergica.

Circuiti di dimagrimento localizzato, NON FUNZIONANO!

E’ inutile prendere esempio dagli sportivi, perché anche se un ciclista può avere una plica molto sottile a livello delle cosce, di sicuro non avrà i volumi di chi si allena con i pesi per non entrare più nei pantaloni.

In ogni caso non credo sia sensato per un bodybuilder, percorrere centinaia di km a settimana in sella ad una bicicletta, nel tentativo di ottenere cosce definite come quelle di Rich Gaspari.

Quindi l’idea di alternare camminata, pedalata, corsetta, con qualche serie di sollevamenti al 50% del carico che usereste per allenarvi seriamente non mi sembra un’idea geniale…

Un po’ come la tendenza odierna di sviluppare la muscolatura attraverso programmi infiniti caratterizzati da ore ed ore di pratica ed allenamento di mobilità, con l’obiettivo di ottimizzare i sollevamenti del powerlifting.

Io sono il primo a sostenere che i sollevamenti del powerlifting, soprattutto squat e panca, siano fondamentali per sviluppare i muscoli coinvolti nella loro esecuzione, ma soprattutto sostengo che per ottenere questo risultato vadano semplicemente fatti, senza paranoie di alcun genere, senza dedicargli decine e decine di serie per apprendere la “tecnica corretta” e senza schemi di serie e ripetizioni infiniti che non faranno altro che limitare il vostro vero potenziale.

Quindi quando l’obiettivo è sviluppare i muscoli, basterà un programma che vi permetterà di sfruttare il massimo stimolo con poche serie, aumentando la forza gradualmente nel tempo.

Se dopo qualche mese di allenamento, non si sente ancora in grado di scendere sotto al parallelo nello squat, di cercare di mantenere la schiena più dritta possibile nello stacco da terra e di tenere il petto in fuori nella distensione su panca arcuando la il tratto dorsale della colonna per quanto concesso dalla vostra struttura, CAMBIATE DISCIPLINA, perchè i pesi non fanno per voi!

DEFINIRSI LIMITANDO I DANNI

Tutti noi possediamo gruppi muscolari sia molto sviluppati che definiti, come anche gruppi ben definiti ma poco sviluppati.

Poi ci sono anche gruppi muscolari poco sviluppati e poco definiti, e gruppi molto sviluppati e molto, molto, molto grassi!

Decidendo di definirsi come si deve a livello totale, si rischia quindi che i gruppi che possiedono il prezioso dono della genetica, più o meno si manterranno, quelli molto sviluppati ma molto grassi, si definiranno ma non troppo, mentre quelli definiti ma poco sviluppati scompariranno.

L’unica soluzione è quella di programmare la definizione muscolare sul lungo termine, quindi non settimane, non mesi, ma anni!!!

Non mi sono confuso, ho scritto proprio anni. E’ ovvio che mi riferisco al fatto di definirsi senza il supporto chimico.

Programmate un deficit calorico che vi faccia perdere grasso lentamente.

Attenzione che non ho detto peso, ma grasso.

Naturalmente sarà necessario perdere un quantitativo di peso in relazione alla percentuale di grasso di partenza, ma se la dieta non sarà così drastica, sarà possibile perdere soltanto i chilogrammi dati dal grasso, mantenendo intatta la massa magra.

E’ essenziale durante questo periodo, continuare ad aumentare le vostre prestazioni in termini di carichi utilizzati o di ripetizioni a parità di carico.

Solo in questo modo manterrete i muscoli, che avranno motivo di esistere poiché gli oneri a loro imposti li costringeranno a funzionare come e meglio di prima.

Se mangiate male (in termini di qualità e di proporzione tra i macronutrienti) e troppo poco, sarà impossibile migliorare le prestazioni, quindi se notate un calo, dovrete porvi riparo andando a ricercare ciò che non va nella dieta.

Arriverete ad un punto in cui tutto il corpo sarà a buon livello, tranne alcune zone, che saranno quelle in cui sono presenti le problematiche che ho discusso prima.

Senza perdervi d’animo dovete continuare, perché appena il grasso sarà finito in tutte le altre aree corporee, potrà succedere che l’organismo catabolizzerà muscolo per ottenere energia in maniera bilanciata con l’ossidazione dei grassi nelle zone di accumulo restanti, purtroppo la coperta è corta.

Sarà necessario continuare a promuovere miglioramenti di forza soprattutto nei gruppi muscolari carenti, in modo da non vederli scomparire sotto i vostri occhi.

Questo stimolo contro bilancerà efficacemente il catabolismo, limitando i danni al minimo necessario!

Di Scilipoti Nino